Giustappunto per sfidare il buon Di Stefano sul suo territorio (Egli è un letterato: io no) pubblico la poesiola di risposta al suo pur divertentissimo post, scusandomi se la metrica non è rispettosa e se ho abusato delle stanze:
Amore mio ti prego, o fammi tirar fiato
mi sento come il pollo che cerca di volare
o come puer che mette ‘l cerchio nel quadrato,
è come aggiustar metrica usando ardito iato…possiamo andare al parco, per salutar trattura?
o a veder due quadri, a farsi una cultura?
magari dal dentista, giammai con la fattura?
oppur dal carrozziere, per quella bollatura
che stolida facesti guidando la vettura?
ti dò i miei pantaloni, ci fai la cucitura?
ti sposto tutti i mobili, e dò l’imbiancatura?
io son volenteroso, non è una forzatura,
ma oggi non è il caso di generar creatura.vorresti degustare la pur banale pizza?
amore mio sei splendida, suvvia non ti adirare
non prendermi a schiaffoni con tutta quella stizza
il punto, amore mio, è che oggi non si rizza!