Ospedale. Esco dopo una mattinata di visite & controlli, e si avvicina lei. Venticinque anni scarsi. Jeans tattico. Sorriso a 128 denti. Maglietta aderente.
Badge sulla maglietta aderente. Uh-oh.
“Buongiorno salve sono della Associazione Nazionale Tumori!
“Carino! Cosa fate?”
“Un’offerta per i malati di tumore?”
Tendo la manina.
“Grazie tata!”
“Mi scusi, non capisco.”
“Ho detto: grazie! Questo mese m’è arrivato il conguaglio del gas e sa, non è che ho lavorato tantissimo”
“Ma l’off…”
Si ferma. Ferma il disco. Mette in moto il criceto. Capisce. Sbianca.
“Signorina?”
“…”
“Facciamo che le auguro buona giornata, signorina?”
“…si, grazie… anche a lei…”
Inacidisco. Invecchio. Male.
Stupidi criceti che mettono in moto le ruote ma non sanno fare una risata salva imbarazzo. Maledetti! Li addestrano malissimo!
Ormai anche i criceti sono come i medici, sono specializzati in una cosa e se gli chiedi una cosa diversa si paralizzano
Bisognerà creare una associazione che tuteli l’ecletticità, perchè a furia di specializzarci iniziamo a dimenticare le cose veramente importanti della vita come saper fare le tagliatelle!
Ehilà, le cellule atipiche ti rendono singolarmente arguto oltre che oculato nelle valutazioni!
Della serie: non chiedo soldi ma li accetto
Sebbene logorato dall’uso (e dall’abuso altrui), vali molto più d’una miserrima elemosina.
Selvaggia n°1!
È invero necessario ristabilire il primato oltre che la tutela delle massaie di ritorno; del resto, la sistematicità di alcuni campi dello scibile può risultare ostica e generare frustrazioni.
Tutta la mia simpatia va ai «cricetini» di primo pelo. Loro è la grazia d’un sorriso autentico (lo stesso che ha incantato inizialmente il nostro egro amico o sbaglio?) la cui spontaneità è preferibile alla “risata” inautentica e cela-imbarazzo degli ironisti forzati.
Mirabile il congedo beneaugurale del “Nostro”, velato di nostalgia per le buone giornate che si augurano ma che ancora non si vivono… Ma è una contingenza che va vissuta, compresa; non sdrammatizzata a tutti i costi. Talune forme elusive di ironia sono più indisponenti della tanto temuta “gravitas“ (nell’accezione nobile e dignitosa del termine).
dovevi farti offrire un qualcosa.
I commenti a questo post raggiungono una aulicità che fa rima con epicità. Vi sto cuoricinando tanto!
Non mi sei sembrato affatto acido, semmai molto paziente e autoironico. Anche se in quel momento non c’ero a sentire il tuo tono di voce nè a vedere l’espressione dei tuoi occhi…
Saluti, Neofanta