Coerenza prima di tutto

Io. Lei. Tralascio un po’ di pre- e anche tutto il post-.

Io: “Ehi. Ma sei tesissima, tremi come una foglia, è tutto a posto?”
Lei: “si, scusami, sono un po’ emozionata e forse un po’ impaurita”
“Stai tranquilla. Davvero. C’è un gesto, un qualcosa che ti tranquillizza?”
“Si. Gli abbracci”.
Mi muovo verso di lei.
“Però detesto essere toccata”
Mi muovo verso di me.

Fast forward a quando ho evidentemente deciso che stavo molto meglio senza di lei.

Lei: “ciao, come stai?”
Io: “Benone”
“Senti, mi dispiace essermi comportata da sciocca. Posso passare da te, che so, Giovedì a cena? Per farmi perdonare?”
“Giovedì ho le prove. Vieni mercoledì?”
“Ah no. Non esco mai nei giorni infrasettimanali”

Fast forward a data odierna.

Lei: “Ehi! Ciao! Verresti al compleanno di Alessio?”
Io: “Quando e dove?”
“Sabato sera a Firenze”
“Mi spiace. Son fuori tutto il weekend: parto venerdì pomeriggio e torno domenica in tarda serata”
“Prima o poi ci vedremo. Forse.”
“Forse.”
Segue faccina piangente e lamento.

Ma che hanno nella testa?