Della Solitudine e delle Sparizioni

E’ sera. Le braci ancora mandano bagliori bianchi e rossastri nel giardino di una casa non mia, sul tavolo due bicchieri di vino, un po’ di patate e una fiorentina alta quattro dita.

Prima che partiate con i film vi presento i personaggi: uno è un single a trent’anni (e passa…) di vostra conoscenza. L’altro è un sa63a che tra le sue mille colpe ha quella di avermi messo al mondo (o così perlomeno gli disse sua moglie, tanto tempo fa).

Finita la fiorentina (siam ragazzi d’appetito) io attacco, come di consuetudine, l’osso. Mi piace ogni tanto entrare in contatto col lato più ferino di me, e l’osso della fiorentina è un modo perfettamente lecito e tutto sommato più facilmente reperibile di altri. Prendo l’osso a due mani e attacco a sbranarlo con visibile soddisfazione.

“Ma guardalo come sgrofogna! Non hai neanche chiesto di dividerlo, eh?”
“Mi spiace papà, ma ci sono momenti in cui un uomo è solo con le proprie responsabilità”.
Sorride. “Forse non hai chiara una cosa, Francesco”.

Ahia. Mi chiama per nome, vuol dire che è una cosa seria. Tipicamente mi chiama “Tanghero”, fate un po’ voi.

“E quale sarebbe?”
“Che un uomo è SEMPRE da solo con le proprie responsabilità. Talvolta anche con quelle altrui. Se aspetti che qualcuno, o qualcuna, ti aiuti… aspetti a lungo”.

Ha ragione da vendere. Una delle cose che definisce un uomo rispetto a una pallida imitazione è la capacità di assumersi le proprie responsabilità, e talvolta quelle altrui. Oltre a capire la inevitabile differenza tra ciò che è bello e ciò che giusto. Ok, sto divagando, mi fermo… definire cosa è un uomo per me richiederebbe troppe righe.

Ricollego la frase alle persone che ho trovato in questi anni di singletudine. Tante, troppe pronte a vomitarti addosso i loro problemi, le loro faccende, i loro impegni, i loro obblighi e aspettare che tu le aiuti. Poi quando inizi a spogliarti, spariscono. Nel nulla. Senza nemmeno dire ciao. Tante pronte a chiedere comprensione, ad aspettarsela, a pretenderla. Ma mai ad offrirla, mai a chiedersi “forse sto sbagliando qualcosa”.

Un’altra cosa su cui riflettere.

Vi chiederete perchè sono sparito in queste settimane: motivo semplice, purtroppo. Un mio parente ha avuto un problema di salute e ho dovuto assisterlo. Fino alla fine purtroppo. E questo pietoso uffizio si è mangiato praticamente tutto il tempo libero. Per cui… scusatemi. Vi chiedo scusa di aver trascurato il blog, di aver trascurato voi, di tutte le persone che mi hanno scritto una mail o un messaggio su facebook e che ancora non hanno avuto risposta. Presto riprendo tutto in mano, e quando prometto, mantengo. Sempre. Almeno che non mi muoia qualcuno, nel qual caso mantengo ma un po’ più tardi.

sa30a

P.S. piccola comunicazione di servizio: questo blog non è una bacheca di incontri. Io sono felicissimo se sul “chi e perchè” raccontate le vostre storie, le leggo tutte e sono spunti di vita interessantissimi. Ma se vedo dei “periti di vulva” usarla per rimorchiare arrivando a scrivere messaggi inequivocabili o a lasciare il proprio numero di cellulare, beh, sappiate che quei commenti verranno cancellati senza misericordia.