Pomeriggio. Palestra semideserta, sono lì che traffico tra gli attrezzi ed entra lei.
Si nota. Si nota subito. Alta, altissima. Magra. Magrissima. TROPPO magrissima. In testa pochissimi capelli scompagnati, ciocche diradate da una cura crudele quanto la malattia che cerca di curare. La riconosco, la guardo mentre va ai suoi attrezzi e prova a fare i suoi esercizi, fa fatica, non ha forza, tenta di prendere peso e non ci riesce. Ogni volta che la vedo è più magra della precedente.
E’ una ragazza che sta combattendo una lotta impari, i suoi capelli orgogliosamente esposti ma devastati, il colorito malato, la debolezza. Gamma, con la sua corazza irta di aculei da professionista del settore, direbbe “è un morto che cammina”.
La lascio allenare in religiosa tranquillità. La mia timidezza mi ha sempre bloccato dagli approcci, specie quelli pseudocasuali, specie quelli in cui ti infili in una situazione dove ci vuole talmente tanto rispetto che già la prima parola è di troppo.
Nel prendere due manubri le passo davanti, alza la testa e ci guardiamo. Due occhi grandissimi, due cerchi perfetti di un’azzurro mare, e… truccati. Si, lei lotta con la morte ogni giorno, ma va in palestra con gli occhi truccati. Mi sono dovuto allontanare, non volevo che mi vedesse mentre mi commuovevo. Una bellezza commovente, struggente.
E noi…
…noi che ci lamentiamo di quando le persone prendono i nostri cuori e li dilaniano, giocandoci come gattini annoiati…
…noi che pensiamo che il mondo sia arrabbiato con noi perchè non ci concede i sogni che vogliamo…
…noi che ci creiamo problemi, che rinunciamo a vivere, che ci facciamo mancare qualcosa…
…noi, noi dovremmo imparare tutti ad andare in palestra con gli occhi truccati.
La vita ha sempre un modo meraviglioso per dirci le cose. Basta trovare il coraggio di guardare due occhi di una bellezza struggente.