Iniziamo con lo sfatare un mito. Non è vero che l’estetica non conta, l’estetica conta e come. La guardo, e la trovo bellissima. Più la guardo, e più la trovo bellissima. Non è smilza e striminzita e spigolosa come vogliono le mode odierne. Al contrario è abbondante dove può, e atletica dove serve. Ha una muscolatura importante, nascosta da vestiti che accompagnano con dolcezza le sue forme prorompenti. Ha un bel posteriore, di quelli che piacciono a me, prominenti, “usabili”, che richiamano lo sguardo come e più del lato A. E di fronte a certe curve, scusate, ma io spengo il cervello.
E poi è rossa. E le rosse hanno un fascino tutto suo. Specie per chi, come me, non ne aveva mai avuta una. Hanno ragione tutti quelli che dicono che le rosse stregano gli uomini. Ragione da vendere.
Del carattere ne vogliamo parlare? E’ rude, ma è donna. Profondamente donna. Ti accoglie sempre, ti fa sempre sentire a tuo agio, ma richiede di essere trattata in modo… brusco. Richiede attenzioni continue, vuole energie, vuole che quando siamo insieme le mie attenzioni siano dedicate esclusivamente a lei. Se la trascuro si arrabbia, scalcia, scalpita. Tira fuori la mia natura di dominante con una naturalezza che ha del meraviglioso: trattala come una qualsiasi e farà di tutto per ribellarsi, per richiedere le tue attenzioni. Domala, con polso fermo, con durezza, con fisicità, e la sentirai fare le fusa come una gattina mentre dai libero sfogo ad ogni passione, sana o deteriore. Con lei, SU di lei.
Ha un nome. Un nome un po’ strano. Si chiama Phlogos.
Phlogos come uno dei cavalli di Ares, dio della guerra. E se la vita non è una battaglia, ditemi voi cosa è.
Phlogos come Fiamma, come una rossa costantemente pronta a bruciare, come lei sa essere.
Phlogos come la radice etimologica di “flogosi“, che è quello che ho recentemente trovato scritto al posto di “carcinoma” su un referto istologico che aspettavo da un po’.
Ve la presento:
è o non è bellissima?