…no, non mi sono messo a studiare psicologia. Per quello vi rimando al carinissimo blog di Dante, che è psicologo, difatti fa il commesso.
No, semplicemente mi sono tediato di parlar della mia situazione medica e faccio uno dei miei classici post “a due puntate”.
Si definisce Pensiero Verticale (PV) una tecnica di soluzione che dato un problema X, lo risolve mediante logica e applicazioni di conoscenze nel dominio X, tale che A appartiene ad X.
Il flusso è semplice: Problema -> (logica, conoscenze) -> Soluzione.
Cosa succede? succede talvolta che con la tecnica del PV non ce la facciamo. Non ci basta la logica (e la logica non è strumento per tutti) o non ci bastano le conoscenze, che sono insufficienti per il problema. Quando uno dei due elementi non basta, non si arriva alla soluzione del problema, in quanto il flusso diventa Problema -> (logica, conoscenze) -> Stallo.
Ora, finchè Stallo si risolve con una alzata di spalle e un “boh”, ci importa il giusto. Quando Stallo invece si risolve a nostro svantaggio, ci girano i tenerini. Immaginiamo la seguente situazione:
Un re brutto & crudele vi rapisce e vi vuole in sposa. Vi tiene prigioniera nel suo castello, ma non può semplicemente sposarvi “perché si”. La cosa deve quindi avere una parvenza di legalità. Vi porta in piazza della capitale, vi dà in mano un sacchetto. “Questo sacchetto contiene un sassolino chiaro e uno scuro” – vi dice – “se estrarrete il sassolino chiaro, vi sposerò. Se estrarrete il sassolino scuro, sarete libera“. Solo che lì, di fronte all’intero regno, vi accorgete con orrore che il sacchetto contiene due sassolini bianchi. Non potete di certo sputtanare il re di fronte al popolo: verreste linciate. Cosa fate?
In un caso come questo il pensiero verticale è alla corda, e la principessa è spacciata. Occorre un nuovo strumento, che chiamiamo Pensiero Laterale:
Si definisce Pensiero Laterale (PL) la tecnica che raggiunge la soluzione del problema A appartenente al dominio X utilizzando logica e conoscenze sul dominio Y, tale che A non appartiene ad Y, per poi riportarlo su X.
La principessa quindi estrae un sassolino, e prima di schiudere la mano al popolo lo lascia distrattamente cadere. Il sassolino rotola sul selciato della piazza gremita. “Uh, che sbadata” – commenta la principessa – “sarà l’emozione, maestà, ma mi è caduto. Non vi preoccupate: dal colore di quello che è rimasto capiremo quale ho estratto, no?”
La principessa ha brillantemente risolto il problema “spostandolo” dal dominio in cui era stato formulato (in cui era irrisolvibile) ad un altro dominio (nella fattispecie, la logica booleana) dove è risolvibilissimo mediante la semplice applicazione del principio di negazione, dopodichè l’ha ritrasposto indietro. Queste due trasposizioni di un problema da un dominio all’altro sono il cosiddetto Pensiero Laterale. Il re, invece, molla tutto e va a farsi una doccia fredda, facendo impazzire i farmacisti reali che non sanno più cosa fare di tutto quel Viagra.
Perchè vi tedio con tutta questa prosopopèa? perchè ho in mente un post che avrà – come protagonista “fictional”, s’intende – un assiduo frequentatore del blog e sarà rivolto ai maschietti. Porterete pazienza?