Primo Natale…

…vi faccio un augurio sincero e semplice:

 

vi auguro un natale migliore del mio

 

perchè detta tra noi, tra sveglie al mattino presto, sfacchinate, pranzo con gli unici due parenti biologici rimasti – di cui una in piena demenza senile con deliri annessi e la simpatica bestiaccia nelle mie corde vocali che mi ricordava con insistenza la sua presenza, possi dire di aver passato un natale “in un intorno della merda”, per dirlo in matematica.

 

Su, su, che il prossimo sarà meglio. E’ dieci anni che dico cosi’, prima o poi mi daranno retta, no?

16 thoughts on “Primo Natale…

  1. Quando si cambia, si cambia in peggio.
    (Poverbio dei vecchi Haftlinger, Primo Levi, Se questo è un uomo)

  2. Zobo con tutto il rispetto per Primo Levi, m’è mancato molto -non essere un uomo- per il gesto scaramantico. Pure peggio noooooo!!!

    Sa30, tieni a bada la bestiaccia e tanti auguri invece per il nuovo anno.
    Il mio Natale non è stato troppo diverso dal tuo ma alla fine chissenefrega, puntiamo agli altri 364 giorni piuttosto…

  3. E anche io credevo che questo dovesse essere migliore del precedente, del resto non ci sarebbe voluto molto, eppure immancabilmente….
    Un grosso augurio e in bocca al lupo a te :)

  4. Come tutti ne ho avuti di belli e di meno belli…..ed i meno belli hanno fatto sì che quelli normali mi sembrassero favolosi…. Lo so sembro una dissociata mentale ma so che capirai : In ogni caso ti abbraccio e ti auguro di stare bene :*

  5. Toc toc! ho da poco scoperto il tuo blog e approfitto del post natalizio per manifestarmi. Mi piace molto il tuo modo di esprimerti e di raccontarti: hai trovato una nuova lettrice affezionata! Saluti, Dolly

  6. Io ormai mi sono abituata al concetto che Natale=Disastro e quindi, persa ogni speranza e illusione, ho iniziato a prenderla con filosofia. E’ assodato che cene della vigilia e pranzi di natale sono un’incredibile calamita per gli scleri familiari.
    Ah, quanta nostalgia ho del modo in cui pensavo al natale quando ero piccina. L’unica cosa che mi faceva girare le palle era la messa della domenica mattina..

    Blixa, concordo, concentriamoci sugli altri giorni dell’anno che è meglio.

  7. O cosa ci ‘ombina la calamita per Natale?

    Io ho fatto l’abbonamento a Tre, l’Aifonquattro me l’aveva regalato ‘r mi’ bimbo, babbo e mamma mi pagano la palestra e stasera vado a ballà’ ar Pìgiami-Pìgiami di Chiesina Ruzzese o come si chiama, poi si ritorna e se faccio a tempo ir mi’ bimbo lo sfo’ da’ mugoloni, sennò pazienza, mi toccherà ritornà’ a casa a studià che domani sera ciò da legge’ una relazione sur buopillonzismo e la teologia della liberazione…

  8. Il Natale, come ogni festa comandata, è una gran rottura di coglioni.
    La gente è fondamentalmente costretta a fare quello che non le va e chi non regge perde le difese immunitarie e si ammala.
    Non sono i virus a far venire febbroni a 39°, per quelli bastano le punture che davano da militari sul petto, è la nostra capacità di reazione al cotechino con le lenticchie e il purè o alla convivenza coatta con chi, normalmente, non condividiamo nemmeno l’aria che si respira.
    E non esiste il Natale, esiste la vita, è quella ad essere di merda, mica le feste! Ho passato dei 18 febbraio (o anche dei 29 ottobre, se è per quello) che cambierei volentieri con un 31 dicembre passato alla mensa della Caritas col panettone servito nei piatti di plastica.
    Purtroppo abbiamo un terribile bisogno di chiudere i cerchi, di dire che questo anno è stato migliore o peggiore di quello precedente, senza contare che la vita è un segmento più o meno lineare e che non sarà un Natale o un Capodanno a farci capire che si tratta di un segmento che te lo tira nel portaméstoli senza ossequiare la nascita di Cristo.

  9. Ha ragione Valerio: è la vita di merda, non le feste. Il problema è che se tutti sono consapevoli della situazione, pochi si rendono conto (o si fa finta di non saperlo) che se la situazione è questa, la colpa un po’ forse è anche nostra. Purtroppo la via più facile non sempre è la migliore, e le scorciatoie non ci portano dove vorremmo. E la vita presenta il suo conto. Detto questo, rendendomi conto che il futuro è solo nelle mie mani (e non nelle mani di qualcun altro con cui prendermela se le cose non vanno) vi saluto e vado a lavorare.
    Faccio una deroga :-) e vi racconto la mia: il mio natale è stato un natale doloroso, passato lontano dalla donna che amo per passarlo con una donna che non amo più da tempo (sa30a sai a cosa mi riferisco) ma non perché non l’abbia mai amata, ma perché ha fatto di tutto per distruggere il nostro rapporto, il nostro matrimonio. So già che anche capodanno sarà uno strazio, ma la speranza è sempre di un futuro migliore, ma non è solo questo: l’importante è avere la possibilità di averlo un futuro migliore, anche se si dovrà combattere per ottenerlo. In questi giorni mi sono anche reso conto di una cosa: che spesso è il nostro passato a distruggere il nostro futuro. Delusioni, amarezze, brutti ricordi, mi hanno dato una tristezza che non avrei mai pensato avrebbero potuto condizionarmi così tanto, ma me ne sono reso conto e ho deciso di dare un taglio netto a tutto e ripartire da zero. Per il momento almeno emotivamente parlando…
    E poi ha proprio ragione chi ha scritto che con delle feste di merda, delle feste normali sembrano eccezionali!!!…

  10. Ho passato il Natale a cercare di non fare mangiare alla Piccolina il cotechino (21 mesi sono pochini per iniziare… e la Dolce Metà seguiva attenta i miei movimenti) e a non farle assassinare l’albero ed il presepe. Insomma, un Natale di fatica.

    Cordialità

    Attila

  11. La sera di Natale al pronto soccorso si presentano i genitori preoccupati con il loro bimbo di tre mesi: secondo loro ha fatto indigestione.
    Il medico si avvicina al bimbetto che sembra mezzo addormentato e si accorge che l’alito sa di vino.
    – “Ma cosa gli avete dato? Del vino?” domanda il medico sconcertato.
    – “Si, del Chianti” rispondono i genitori.
    – “Ma siete matti? Ma perché gli avete dato del vino rosso?”
    – “Scusi, ma con con la ribollita lei cosa gli avrebbe dato?”

  12. istintivamente vorrei dirti anch’io “e io ti auguro un natale migliore del mio”..ma nella mia sfortuna l’ho passato con la mia famiglia (mio padre e mia madre), che non è poco…i giorni precedenti li ho passati all’ospedale…e l’unico giorno che sono uscita ho fatto un aperitivo “al buio” (o quasi) con uno che è arrivato con un ritardo di 20 min e non ha fatto altro che dirmi che odia i bambini (eravamo in un bar e intorno a noi scorazzavano nani in tutta libertà)…già, peccato che io invece la vorrei tanto una famiglia mia e piccoli pupetti da mordicchiare…cosa vuoi di più dalla vita?? tanti auguri anche se in ritardo, un bacione.

  13. Comunque io, me ne fotterei altamente degli anni spesi, dei tradimenti, di tutte le innumerevoli ed inutili discussioni, ed anche del Natale, se solo avessi trecentomila Euro.

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