…è cominciato con una tendinite, o meglio, una epicondilite (e ci sarebbe da ironizzare un’altra volta sulla casta medica, ma tacciamo). Stop di allenamenti di due mesi.
Poi è continuata con la chisura estiva della palestra, poi è continuata con problemi potenti sul lavoro, di recente una bizza di salute mi ha tenuto febbricolante per sette giorni e con un palo piantato in gola per i successivi sette.
La morale? il peso è aumentato di sei chili pieni da Aprile a questa parte, mi sento gonfio, e già la gente comincia a dirmi “sei ingrassato”. I pantaloni tiricchiano, le maglie stanno peggio.
E non vi rendete conto della depressione strisciante, senza riuscire a capirne il motivo. La stanchezza, un periodo difficile, mille prove, bizze sul lavoro, quello che volete… ma se c’è un pregio che mi sono sempre attribuito è l’introspettività, e non riuscire a capire cosa mi serpeggia dentro mi mette addosso un ulteriore mal di vivere.
Alle volte non ci si rende conto di come sei chili, sei fottuti chili su 42 persi, riescano completamente a ributtarti giù, con tutti gli spettri di una obesità mai sconfitta che tornano, con la perdita di sicurezza, smalto, brillantezza… la gente vicina che mi dice “ti vedo meno solare” (e io solare in vita mia non lo son mai stato). Il collega mulino bianco che mi dice “sul lavoro ti vedo distratto”. Perfino i miei allievi che dicono “ehi, oggi fai meno battute del solito”.
Ho molta paura, credetemi. Una paura tremenda di non sentirmi tranquillo mai. E credo che post semideliranti come questo, buttato giù senza rileggerlo, parlino molto meglio di quanto non sia capace di fare io.