Scherzavo parlandovi di moto, topa e moglie ma… il tema meritava un epilogo, ed eccomi qui ad argomentare.
Diciamo una cosa: l’ho fatto anche io. Ai neanche-troppo-lontani tempi di Gamma, vendetti la mia amata moto (Eleanor, Eleanor, chissà dove sei adesso…) per uno scooter. Motivo? dinamiche di coppia: il suo lavoro che la prendeva, lei che non mi ci veniva più, l’utilizzo scarso che ne facevo e la “razionalità” di sostituirlo con un mezzo più adatto ad un casa-lavoro, la promessa “dai, ce la ricompriamo appena mi specializzo e ho uno stipendio”.
Mi sono sentito ganzo, a farlo, vi dirò. Mi sono sentito di “ragionar per due”, mi sono sentito… Lys direbbe che “sono stato maturo”.
Sbagliato. A distanza di anni, prima quando ero con lei e poi quando con lei non ero più, ve lo posso dire con sicurezza: non sono stato maturo. Sono stato tanto, tanto stronzo.
Stronzo perchè ho rinunciato a qualcosa di mio, mi sono impoverito, per niente. Stronzo perchè non ho ragionato per due: ho seguito un capriccio. Stronzo perchè la mia rinuncia non ha portato a niente di buono per me, per lei, per noi.
Non stronzo perchè poi è finita: stronzo perchè ho imparato, sulla mia pelle, che è concettualmente sbagliato rinunciare a qualcosa che hai caro solo perchè non hai accanto la persona con cui condividerlo.
Se non faccio male a nessuno, se non sottraggo tempo e risorse a me o alla mia compagna o ai miei cuccioli, rinunciare a un mio vizio o a una mia passione non fa altro che impoverire. E gli uomini impoveriti, checchè se ne dica, restano single. Non nascondiamoci dietro a un dito.
Ci sono giardini sacri dentro di noi. Sacri sono, e sacri devono rimanere. Non ci deve entrare nessuno, perchè è da lì che ci rigeneriamo continuamente, ed è li’ che ci rifugiamo.. E non dobbiamo trascurarli mai, perchè come il nostro corpo, se smette di rigenerarsi è solo perchè sta morendo.
“Ci sono giardini sacri dentro di noi. Sacri sono, e sacri devono rimanere. Non ci deve entrare nessuno, perchè è da lì che ci rigeneriamo continuamente, ed è li’ che ci rifugiamo.. E non dobbiamo trascurarli mai, perchè come il nostro corpo, se smette di rigenerarsi è solo perchè sta morendo”…..
fortuna che sono in fondo anche un po’ sono egoista….dopo qualche scotto non ho + rinunciato a nulla di mio….e fino ad ora non me ne sono mai pentito!!!
omaggi a tutti
Un po’ di sano egoismo non ha mai ucciso nessuno. Io l’ho imparato a mie
spese ed ho anche imparato a non rinunciare quando e’ possibile, purtroppo
per me non e’ molto possibile sono monoreddito e ho due figlie. Ma quando
posso una soddisfazioncina me la tolgo.
Il mio spazio vitale si chiama “Diretta Gol” su Sky la domenica pomeriggio durante autunno-inverno-primavera; anche se ho i lupi (la Dolce Metà) che non smettono di ringhiare riuscendo ancora a mantenerli ai confini…
Cordialità
Attila
Propri spazi… CHe dolce ricordo di un passato che non c’è più.
A me l’ha tolto l’arrivo di una nana, il lavoro e la stanchezza…
Quando ogni tanto mi paragono alle mie coetanee un filino di invidia c’è.
Avere qualcosa solo per sé fa bene a sé stessi e alla coppia e se non c’è bisogna ritrovarsi l’hobby o lo spazio dove rigenerarsi.
Parole sante sa30a, parole sante! La tua moto si chiamava praticamente come me!
Ne parlavo proprio con un’amica ieri…è facile col senno di poi capire che l’aver rinunciato ad una passione è stato un errore, che non ha giovato né al singolo né alla coppia…ma quanta lucidità si ha nel momento in cui questa rinuncia ci viene richiesta dal partner? Infondo nel momento in cui hai venduto la moto hai pensato che fosse la cosa giusta da fare… Non sono d’accordo ovviamente che il partner imponga un aut aut, ma se la scelta è consapevole è molto difficile arginare i danni… Io stessa ho rinunciato a molti interessi nella mia vecchia e lunga relazione, ho molti rimpianti in merito, ma sono consapevole che sono state scelte che andavano fatte…
@kaffeine: tu sei cinico quanto me se non oltre. Ti adoro. Fossi una donna, te la lancerei con la fionda e tu fossi il mio uomo, me la lanceresti dietro un po’ schifato, probabilmente 😀
@labrina: un po’ di sano egoismo tiene in piedi le persone, e se stanno in piedi le persone, stanno in piedi anche le coppie. Sennò si finisce a puntellarsi a vicenda come un castello di carte, mentre si sta meglio ad essere colonne che sorreggono un architrave, fiere ed erette.
@attila: il mio per ora non c’è, ora ho sovrabbondanza di spazi. Appena mi rimetto a fare il family man, però, tranquillo che me lo riprendo.
@biancamora: l’arrivo di una nana di sicuro ti sconvolge la vita. Però, specie se non sei sola ma hai – come hai – un uomo accanto… qualche piccolo ritaglio puoi iniziare a fartelo. In ultima analisi farà bene anche alla cucciola, sapere che ogni tanto può e deve muoversi da sola, perchè la mamma non è la presenza omnicomprensiva che si annulla per lei e ogni su desiderio.
@ele: hai un bellissimo nome, difatti. Come lo aveva la mia moto
@lettrice: sono cose di cui, ahimè, ti accorgi a posteriori. E se non impari la lezione, rischi di ripetere l’errore… non è con gli “ma io a quel momento lo pensavo così” che si costruisce una solidità, purtroppo.
Io credo che ognuno di noi abbia il diritto e il dovere verso sé stessi di avere dei giardini privati dove, in quanto tali, nessuno deve avere il diritto e né tantomeno la pretesa di entrarci se non per scelta e piacere nostri o comunque dettare legge a riguardo… è un errore che anche io, come tantissimi/e ho fatto in passato, quello di rinunciare a parti del mio mondo per amore altrui, perché mi veniva chiesto o magari a volte solo per il bisogno di dare più spazio alla coppia, fino ad annullare completamente quello che era per me.
Ho imparato che è giusto essere donna, amante, madre, compagna, amica e tutto quello che vuoi per l’altro, ma devi esserlo prima di tutto per te stessa… devi saperti amare, coccolare e darti la stessa importanza e la stessa attenzione che solitamente sei portato a dare alla persona che ami, anche perchè (e quì scusate la punta di cinismo, anche se io preferisco chiamarlo senso della realtà),sta di fatto che non c’è nessuno che ti potrà amare quanto te stessa e soprattutto tu sei l’unica persona sulla quale potrai contare sempre con certezza.
A parte questa vena di sano egoismo e di cinismo, credo anche che sia un bene per la coppia, perchè avere degli spazi rigenerativi porta anche più armonia nella vita a due e sono assolutamente concorde con te S30a che è molto meglio essere due colonne che sorreggono un architrave, fiere ed erette piuttosto che puntellarsi a vicenda come un castello di carte (direi che è un’immagine che rende benissimo l’idea :D).
@Iabina e Biancamora: Anche io sono mamma di una bambina di 5 anni, separata, con padre poco presente e nonni che non vivono in zona, quindi so benissimo cosa significa avere un monoreddito che ti permette di arrivare a malapena a fine mese e nessuno spazio per sé… però non per questo ho permesso alla mia situazione di prendere il sopravvento e ho cercato di ritagliarmi degli spazi miei in ogni singolo scampolo possibile…. mi diletto in cose che a volte sono anche a costo zero (come può essere anche una bella passeggiata per i fatti miei con mp4 alle orecchie, mi rilasso facendo un pò di découpage o prendendo un caffé con un’amica o mi prendo un po di tempo in compagnia di un buon libro e se non ho i soldi o il tempo che non mi permettono di andare fino in palestra… beh mi compro due pesi e uno step (tot. spesa 30 euro)e mi dedico tutti i pomeriggi a un’oretta di attività fisica e coccole per il mio corpo… oltretutto facendola in casa, non ho bisogno di lasciare la bimba a nessuno :D; Logico poi che se ho la fortuna di avere una serata libera dalla nanerottola, ne approfitto al volo per uscire e rifare un pò di vita mondana.
Questi piccoli esempi sono solo per dire che se una persona lo vuole veramente, il tempo e il modo per ritrovare dei propri spazi lo trova comunque, anche se a volte è estremamente difficile, magari si tratta di cambiare un pò la forma e le dimensioni di tali spazi, ma l’importante è che rimangano comunque privati 😀
Saboa, ma quante cazzate scrivi??? :)))
Primo, Lys non direbbe che sei stato “maturo”, direbbe che in quel momento la tua prospettiva era cambiata e di conseguenza anche le tue scelte. Quella è stata la scelta giusta in quel momento. Se la tua Gamma (anche lei si chiama come una moto) non si fosse rivelata LEI stronza, tu oggi non rinnegheresti quella scelta.
Oggi, dopo un ulteriore cambio di prospettiva, hai tutto il diritto di pensare che OGGI non rifaresti la stessa scelta. Ma questo non significa che tu abbia sbagliato allora o che avresti ragione adesso.
Tutta la sega mentale su “maturo” e “immaturo”, caro mio, te la se inventata tu!!
Secondo, il fatto di fare scelte sbagliate (ammesso che effettivamente lo fossero) non significa che sei stato “stronzo”. Commettere un errore non qualifica l’essenza di una persona, casomai ne aumenta il curriculum di esperienze. Ora sai sulla tua pelle qualcosa in più, che ti servirà se mai ti ritroverai di nuovo in una situazione analoga.
Terzo, di uomini impoveriti fidanzati, sposati, genitori, nonni ce n’è un fracco, anzi, probabilmente sono la maggioranza! Gli uomini che hanno delle frustrazioni sono la quasi totalità. Chi l’ha detto che le rinunce rendono singol? Mi pare più probabile il contrario. Non dico che sia giusto, dico solo che è così. Quanti uomini hanno detto “sì” davanti all’altare perché la concubina gli ha presentato la classica formula “o mi sposi o ricominci a farti le seghe da solo”???? Non sono “impoveriti” quelli? E son singol?
Quarto, uno che impara qualcosa sulla propria pelle non è stronzo, è più saggio di prima. E anzi è da elogiare, perché ha vissuto appunto sulla propria pelle le conseguenze delle sue scelte.
Stronzo è chi pensa che l’esperienza non conti niente, che si devono fare sempre le scelte giuste per forza (e chi ti dice quali sono? Dio? Il guru personale? l’I-Ching?) e che la scala di valori per giudicare il giusto e lo sbagliato sia unica, eterna ed immutabile.
Quinto, uno che vive un’esperienza e poi la rinnega non sarà stronzo, ma un po’ fesso sì! Ti sei scottato col cerino? Invece di riempirti di contumelie, apprezza il bagaglio di esperienza che ne hai potuto trarre. Rammaricati del dolore della scottatura, questo sì, ma non liquidare tutto come una “stronzata”. Io mi sono scottato col cerino (letteralmente) quando stavo ancora sul seggiolone. Ho pianto, sul momento, ma adesso non mi dò di stronzo. Al massimo mi dò di inesperto. E da quel giorno ho imparato che i cerini scottano…
E poi i giardini sacri… si, va bene, ci sono spazi preziosi dentro di noi, che dobbiamo coltivare e proteggere… ma chiudere fuori tutto il resto del mondo non è il modo migliore. Anzi. Questi “giardini” traggono molto giovamento dalle frequentazioni esterne e forniscono molta più soddisfazione.
Certo, se c’entra un manfano poi fa dei danni… è vero… allora stai attento a chi fai entrare, ma non chiudere a chiave lo scrigno perché lì sì che ti impoverisci per davvero.
Giardini preziosi per masturbazioni solitarie…
Buon divertimento!
completamente d’accordo
Sei un grande. Mai darò via l’armadio delle mie borsette.
a sa30a(e a chiunque abbia voglia di darmi una risposta):ripercorrendo quello che, anzi, meglio, leggendo di quelle simpatiche donne che ti son capitate nella vita la domanda esistenziale mi sorge spontanea:
se sia gli uomini che le donne sono capaci di stare di merda entrambi (e il tuo blog ne è la prova)allo stesso modo rispettivamente a causa di una donna e di un uomo..ma come cazzo è possibile che ambosessi si riesce a mettersi sempre con chi ci fa star male?sembra categorico che chi è capace di amare si innamori inevitabilmente di chi lo farà soffrire.. non so se si è capito il pensiero, è un casino da spiegare..il senso è che,se nè le donne sono tutte vacche e nè gli uomini sono tutti traditori e entrambi sappiamo amare e vivere in modo sano una relazione (parlo di noi che ce lo siamo preso in quel posto), perchè quello che riesce a vivere in questo modo onesto nella coppia se la prende sempre in quel posto e non riesce a trovare mai il suo corrispettivo per formarci una coppia?? sembra quasi matematico che se sei quello fedele e rispettoso e innamorato riesci a metterti proprio con quello che prima o poi non farà/proverà lo stesso per te..(momento di pessimismo e fastidio partorito allo scoccare della mezzanotte: felice compleanno a me!A casa da sola con l’unico partner che vorrei che si scollasse e invece non mi molla un attimo: la depressione..)
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ecco, ora si ragiona.
l’unica cosa errata in questo discorso è che chi rinuncia a sè resta single …. questa equazione non è sempre vera, si può rimanere anche non single in una relazione dove non si ama sé stessi.
se non si ama sé stessi, non esiste neanche l’amore verso l’altro, ma solo una paura di restare soli, secondo me….. e in ogni caso “amare l’altro” è sempre secondario: ad amare sè. ci vogliono decenni per capire cosa vuol dire …… tutt’al più si può cercare di impararlo – nel frattempo – condividendo qualcosa con un altro con cui non ci dispiace passare del tempo.
“E se mi trovi spento
e se mi trovi stanco,
Se il meglio è già venuto
E io non ho saputo
tenerlo dentro me..
Ancora proteggi
La grazia del mio cuore
per quando arriverà l’ incanto.
L’incanto di te
di te vicino a me” (V.Capossela)
L’ho letta come si legge una preghiera.
Salina, mi hai regalato un nuovo mantra. Grazie di cuore.
passa qui veramente per caso…
credo,anzi ne sono convinta, che ci sono cose nelle nostra vita che rappresentano noi…siamo noi…e perderle è come un pò perdere parte della nostra identità