Prendiamo spunto da qualche vecchio commento sul blog – e richieste dal vivo di non poche persone – per chiarire un punto che forse si presta a qualche misunderstanding.
Mi rendo conto che lo spettatore estero che mi vede balzare da una storia all’altra (anzi, da una pazza all’altra…) può pensare che io sia uno dei classici “tipi in burn-out” che vuole la donna bella e perfetta, anzi, bella-ma-non-bella, intelligente-ma-non-più-di-me, majala-ma-quando-mi-pare e via dicendo.
In realtà non è così. Più che “richieste”, ho alcuni atteggiamenti che non sopporto, ma in linea di principio sono molto accomodante. Una zoccola, direbbero alcuni. Il problema è che essendo stato 130kg capisci che le persone sono tutte potenzialmente belle, e che se vuoi valutarle devi passarci del tempo assieme. Capisci che le donne sono tutte belle, basta guardarle con la chiave di lettura giusta, e se non la trovi non necessariamente è colpa altrui… e non necessariamente colpa mia. Una zoccola quindi? si.
Detto questo, io mi accontento di poco. Voglio dire, mi vanno tutte bene purchè siano fisicamente come Sharon Den Adel (ma la voce di Floor Jansen, grazie… se proprio mi tocca fisicamente come Floor mi accontento), abbiano una intelligenza modello Margerita Hack, le attitudini sessuali di una Lorelei Lee (no, questa ve le andate a cercare), una eleganza innata stile Carla Bruni e l’attrattività per il mondo esterno di Rosi Bindi (così non devo fare troppa fatica a tenerla).
uhm, no, aspettate, quello era il sogno di stanotte e devo essermi confuso.
In realtà la situazione è assai più semplice. In realtà esiste un’unica cosa che mi fa fuggire a gambe levate da una donna: il fatto che fumi. Una donna con la sigaretta in mano mi va istantaneamente a femminilità zero, è un tarlo mentale mio e me ne rendo conto, ma proprio non ci riesco. Superato questo necessario scoglio, cosa serve ad una donna per creare con me un rapporto che funzioni?
Che sia intellettualmente curiosa. Per un motivo molto semplice: sono un gemelli ascendente gemelli (si, ho un caratteraccio, qualora non si fosse capito) e tendo facilmente alla noia. Mi serve una persona ricca di stimoli ed di voglia di apprendere, capire, ragionare, e soprattutto giocare. Io gioco in continuazione. Per un altro motivo un po’ meno semplice: il mio cervello è l’organo sessuale più sviluppato che ho (si astengano battutacce su come madre natura sia stata ingenerosa altrove, grazie!) e ci vuole un altro cervello per tenermi “sveglio” pure li’. Senza contare che la bellezza sfiorisce, e se non sfiorisce genera assuefazioni… ma una donna cerebrale resta divertente fino all’impotenza senile e oltre.
Che sia psicologicamente stabile. Contrariamente a quanto può sembrare dai miei scritti, sono una persona caratterialmente placida. Difficile vedermi lunatico, o in preda a sbalzi d’umore, o altre fenomenologie “alterne”. Io di una persona mi devo poter fidare. Devo poter sapere che se oggi tra di noi le cose vanno in un certo modo, salvo disastri evidenti esiste un “intorno di oggi” abbasanza grande in cui le cose continuano ad andare in modo simile. Gli sbalzi d’umore continui, le insicurezze, il non poter mai far conto sulle sue azioni e le sue reazioni, mi destabilizzano in un modo molto poco positivo.
Che abbia cura di sè stessa e dei suoi spazi. Non mi interessano le stra-gnocche. Su una bella ragazza non sputo di certo su, ma non è quella la chiave di volta. Non è comunque necessaria la bellezza (anche perchè con me è veramente come dare una torta alla panna a un majale…), quanto la cura di ciò che si ha. Non occorre essere magre, ma avere cura del proprio corpo si…. perchè se ti lasci andare e ingrassi oltre certe soglie, vuol dire che stai male e non rientri nella categoria delle “psicologicamente stabili”. Soprattutto è fondamentale la cura dei propri spazi (e il rispetto degli spazi altrui). Conservare amicizie indipendenti, conservare la capacità di usare il proprio tempo anche senza di me, avere un minimo di privacy e rispettare quella altrui. Si, avete capito: uno dei metodi più rapidi per rimediare un vaffanculo™ da parte mia è quello di guardare nel mio cellulare, ad esempio. Non credo nella massima “in una coppia non ci devono essere segreti”. La confidenza è un dono: se sono io che ti faccio vedere i miei messaggi è un dono, una cosa positiva. Se mi prendi il cellulare e lo guardi è una violenza.
Last but not least: che non mi dia mai, mai, mai l’impressione di farmi arrivare secondo. La vita alle volte ti detta delle priorità momentanee: ma se percepisco con chiarezza che arrivo sempre dopo il tuo lavoro, o tuo figlio, o tua madre… ti metto in testa tante di quelle corna che ogni volta che annuisci fai un doppio carpiato per il contrappeso che hai su.
Detta tra noi a me non sembra di chiedere la luna. Di sicuro chiedo tanto, ma non chiedo troppo, e sono molto indulgente su tante, tante cose. Vivo di piccole cose e piccoli gesti.
Sono pazzo pure io?