Scenario: una conversazione su facebook con una personcina che ha già più volte calcato la pagina di questo blog. Sono le undici di un pigro giorno feriale, e chiacchiero con lei del più e del meno (no, telefonarsi è spiacevole, specie quando sei talmente inadeguato che farsi sentire che parla con te la mette in difficoltà, ma su questo tralasciamo la trattazione, và).
Casus belli: un problema con il di lei figlio (e soprattutto, il di lei ex marito) che non le portava il bimbo all’ora stabilita e lei si preoccupa. Ovviamente cuor di mamma inizia a preoccuparsi sul serio, al punto che inizia a dire “Vabbè, mi rivesto ed esco a cercarlo”.
Ed io, che magari dolce non sono, ma a lei volevo sinceramente bene e soprattutto detesto risparmiarmi nelle relazioni, esco con una frase più spontanea di quanto credessi: “Ma hai bisogno? vuoi che venga da te e ti aiuti?”. Nota bene: sono oltre sessanta chilometri ad andare, e altrettanti a tornare, in un giorno feriale, di notte fonda, unicamente per starle vicino. Insomma, non per autoincensarmi, ma riguardandolo a distanza di tempo mi sembra tutt’ora un gesto carino. La sua risposta arriva dopo un po’:
“Grazie, ma come sei dolce, ma sei di zucchero filato? Comunque ho risolto, alla fine ho telefonato e l’hanno rintracciato e posso andare a letto tranquilla”.
A me uscite del genere sciolgono, e mi restano in mente. Appuntato lo zucchero filato? si? Fast forward di un po’ di tempo… qualche giorno, forse una settimana o due. Passeggiata – ormai non ricordo più nemmeno dove eravamo – e camminando vedo… un banchetto che vende zucchero filato. Sorrido, sorrido a lei, e mi viene in mente un piccolo gesto, di quelli che magari visti da fuori sono niente, ma per me sono molto importanti.
“Guarda, c’è lo zucchero filato, lo vuoi? lo prendiamo assieme?”
“No, grazie, a me lo zucchero filato non piace.“
Come si fa a non adorare le donne, creature capaci di sottigliezze così sopraffine? e soprattutto, uno poi capisce come mai le persone spariscono senza preavviso nè motivo, no? se lo zucchero filato non piace, non piace…
Io sono sempre più convinto che un essere umano di sesso maschile nei confronti delle controparti femminili debba essere come il chinotto: all’inizio sembra dolce, ma il retrogusto amaro, per essere definito buono e non brodaglia da discount, te lo deve lasciare sempre. E ho visto (non provato, perchè mi sembrava uno schiaffo alla miseria) un chinotto da 40 euro la bottiglia in una vetrina di gastronomie di Cortina (anche questo fa parte della metafora).
Cordialità
Attila
Spesso lo zucchero filato è il simbolo della stucchevolezza.
Certo che con un “grazie” davanti non farebbe quell’effetto, a prima
vista.
Ma è anche vero che queste incantevoli creature, soprattutto quelle
che ci fanno soffrire, molto spesso aprono la bocca senza verificare
ecc ecc. ed il risultato è questo.
E poi, a dire il vero, io quella frase, leggendola, me l’immagino
pronunciata con un tono alla Monroe (doppiata in italiano): vocina
squillante e tono stordito… 😉
Come mettere gli intimi in frigo, insomma…
Se è per questo adesso va tanto la gassosa pregiata. Roba che i limoni sono di Amalfi, ma la fabbrica era in una non precisata località del cunese.
A questo punto io e l’ing. abbiamo capito che i due euro e mezzo della bottiglina erano tutti per i costi di trasporto.
E vabbè, per l’enogastronomia questo e altro. Però ad onor del vero era buona, non eccessivamente gasata…insomma non uno schifo di sprite.
Comunque Trollò, sei ufficialmente entrato nella mia personalissima categoria degli “uomini che ricordano tutto”.
Siete una bella razza voi, di quelle che sorprendono con il gesto giusto al momento giusto: certo è che se vi circondate di donne poco attente non va bene.
(però per esperienza, siete tanto belli e cari, ma una bugia a lungo termine a voi non si può dire eh!)
@Attila: il gusto amaro, hai ragione, ci deve essere sempre. A meno di non trovare una ragazza così intelligente – e di cui ti fidi così tanto – da poter lasciare solo l’amaro naturale e non doverne aggiungere di tuo. Perchè se ci pensi bene aggiungere degli aromi a tavolino per non risultar stucchevole è triste
@Lys: conoscendo la trota, sono sicuro che è stata spontanea in merito. Ha davvero usato come complimento a me un metro di paragone di dolcezza che non le piace non è tipa da calcoli complessi, anzi, è proprio cosi’… neurologicamente nature. E ci crederesti che sul tono di voce, a parte lo stordito che non è, non sei neanche andato molto lontano? ha un po’ una cantilena alla Marylin lei.
@Pansina: si, ho una memoria elefantiaca. Magari mi dimentico gli anniversari, le ricorrenze, i compleanni o un sms romantico che ti ho mandato tre giorni fa. Pero’ se una cosa mi colpisce mi resta impressa, proprio a livello “subconscio”, e mi ritorna in mente quando arrivano fattori scatenanti che me la fanno ritornare a mente. Ho una memoria molto strana, in effetti
@Pansina & Attila: qui va di moda un chinotto semiartigianale (dimentico sempre la marca) che è veramente buono. Mille volte diverso da quello che compri stile chinò, ecco, una cosa molto piu’ buona… e va sui cinque euretti a bottiglietta. Ad ogni modo viva la diversità. Quaranta euretti son troppi, ma un chinotto “diverso” e meno industriale fa felici tutti.
sa30a
Oh bon, io gli aromi li aggiungevo, ma avevo 18 anni. E’ un po’ come quando a 16 anni ascolti metal senza capire perchè o diventi emo per lo stesso motivo.
Poi si cresce e chi continua ad aggiungere a modesto mio parere, significa che non ha fermezza.
Ed un’autostima più bassa della mia.
Ma perchè il Chinò (sanpellegrino se non sbaglio) è chinotto?
Già se provate il Neri che non è artigianale, notate la differenza.
Boia de’, Tittero, e ti lamenti anche che t’ha chiamato “zucchero filato”? Un ni garba a leilì? Ah, a me lo zucchero filato mi piace abbestia, anche rosa, no, gavinoso… alla fiera di Nugola lo fanno aromatizzato ar tòtano, esagerato! Senti, io vo’ perché ciò da andà’ da Maila stasera perché ha detto si depila la ratta… video chill derédio staaaaaa…
Sottigliezza femminile???
questa è una di quelle che dice le cose tanto per dire e poi se le scorda.
E uno come te, uno capace di un gesto così tanto tenero, dovrebbe proprio resettarla.
Per fortuna esisto donne come me e la pansy!;)
La potenza delle parole..e contemporaneamente la loro leggerezza, o meglio la leggerezza con cui escono da certe persone!!! ne sto pagando anch’io le spese….certo che se sapevi da subito che non amava lo zucchero filato, quel complimento assumeva un altro significato!
Se il nome di Marianna non mi inganna ho appena ricevuto un apprezzamento da un esemplare donna che non mi conosce.
Trollò questo blog tuo fa miracoli 😀
(Marianna perdonami la facile ilarità, non è assolutamente da prendere come un’offesa, è proprio pura meraviglia la mia!)
Buon fine settimana ragazze e ragazzi.
Sappiate che qui, piove!
ah! so esattamente come ci si sente… dai magari è stato solo un misunderstanding…no?…no eh?…
purtoppo non tutti diamo lo stesso peso alle parole…e questa ne è la riprova!
comunque a me piace lo zucchero filato e pure il chinotto…che vorrà dì?!?!
un saluto
la dolcezza non ha mai sedotto nessuna.
lo zucchero non lo mangi da solo, lo metti dentro altri piatti, o dentro il caffé, ecc.
la dolcezza fa parte di quel novero di cose che tutte dicono di amare (e magari ci credono, con la testa), ma che alla fine sono superflue e a volte controproducenti.
@Pansina: già, anche io a 18 anni ascoltavo metal e aggiungevo aromi. Ora ho finito gli aromi, ma il metal no
@Luana: lo zucchero al totano ti fa’ veni’ l’agitazione di stomaco. A parte che te c’hai la zia che fa la giornalaia ma fa anche le punture, sicchè è come un dottore…
@Marianna: le sottigliezze, quelle vere, sono involontarie e ribadisco, conoscendo la ragazza in questione, che non c’è stato niente di calcolato. E’ proprio fatta cosi’ di suo
@Manta: conta che l’episodio in questione è di ben oltre un mese fa. Eppure mi è tornato alla memoria molto di recente… le parole alle volte sono cosi’ leggere che restan sospese, e atterrano dopo tanto. Però riconosci una certa maestria, vero?
@Arruffata: è stato un misunderstanding che non voleva essere un misunderstanding, ma in realtà è stato molto profetico perchè effettivamente lo zucchero filato non piace! Se ti piace zucchero filato e nutella e chinotto… parliamone, ecco 😉
@Drachen: la dolcezza non è strumento di seduzione. A meno che tu non voglia farti un esercito di amiche pronte ad ascoltarti ogni volta che vuoi. Non l’ho mai usata come strumento di seduzione, è un lato del mio carattere che viene fuori quando voglio bene a una persona e voglio starle vicino.
E’ stato il caso in esame, ma a quanto pare non è facile essere capiti.
sa30a
si la nutella rientra nella categoria della cose che mi piacciono…preferibilmente spalmata sul pane… che da quel contrasto giusto 😉
Anche spalmata sulla focaccia, devo ammettere. La nutella è uno dei tre test a cui sottopongo le donne… devono amare la nutella, devono amare la moto, devono amare il camper. Senno’ c’è di sicuro qualcosa su cui lavorare
camper? :-/
Uà il camper <3
Uà…la nutella <3 <3 <3
preferisco la triade:
-devono essere tigri a letto
-devono essere carine
-devono aver qualcosa da dirmi
e chi non ama la nutella è un’alieno sotto mentite spoglie.
Per il resto, la moto è bella, ma certe stupidate preferisco farle da solo, con la targa nel giubbino.
@Arruffata: eh, camper. O moto. Meglio se tutti e due pero’
@Pansy: nutella. Arf! Arf!
@Tom: mi hai dato un altro spunto. Carina la tua triade ne riparliamo…
C’è poco da fare… per me certe cose sono veramente incomprensibili… conoscendomi, ci saremmo guardati negli occhi, ci saremmo scambiati un sorriso e avremmo fatto una gara per chi lo comprava prima 😀 A volte mi chiedo se sono io che sono pazza o se vivo in un mondo di pazzi, perchè non comprendono la meraviglia di quanto grande può essere un piccolo gesto…. 😀