Prendiamo spunto da questo articolo, appartenente a un blog carino ma purtroppo caduto nel dimenticatojo, per aprire insieme una carrellata di luoghi comuni… e scaldare un po’ i muscoli in questa settimana in vista di qualcosa di più intenso.
Nell’articolo, evidentemente mirato alle donne, si fa menzione di alcuni motivi per cui le donne di 30 anni restano sole. Motivi carini, romanzati, ironici ed esposti con stile, ma da dibattere un po’.
“Trasmetti tristezza”. Succede, purtroppo. E te ne accorgi subito, di quando una ultratrentenne trasmette tristezza: inizia a sciorinarti le diciottomila cose che fa, e il volontariato, e il gruppo di rosario a boe equosolidale, e l’associazione socio-culturale di cultura armena, diciottomila frizzi e lazzi che lei fa per riempire i vuoti, vuoti che sarebbero meglio riempiti da un rapporto più salutare con sè stesse. E per tirarsela, senz’altro. La frase tipica? “ah, io faccio questo e quell’altro, sono bellissima e impegnatissima”. Riempie i vuoti, e pone una distanza. Poi quando inizi a non corteggiarla più si arrabbia.
“Trasmetti rabbia”. La fattispecie peggiore. Purtroppo capita, le vedi in veste iperfemminista, piene fino all’orlo di luoghi comuni sugli uomini, che non si prendono le responsabilità, che non sanno impostare i rapporti, che non le corteggiano (nonostante loro “siano bellissime”, eh?). La verità? hanno spesso avuto dei veri e propri santi nonostante loro si siano prodigate per sbocconcellare le gonadi, e la prima cosa che fanno con un uomo è saggiarne il limite di sopportazione facendo una sbocconcellatio testicolorum preventiva. Solo che a trenta, o quarant’anni, un uomo ha bene appreso il teorema della maturità differenziata e le manda in culo senza passare dal via. La loro frase tipica? “sono una donna impegnativa”. Per l’apparato testicolare senz’altro.
“Trasmetti fretta”. Di donne che ti scambiano per un riproduttore e manutentore dei loro figli purtroppo iniziano ad essercene, specie nella fascia che va dai 35 ai 40, in cui l’orologio biologico batte dei colpi rimbombanti nelle loro auguste testoline causando una certa qual ansia da maternità. Il problema è che queste ragazze sono rientrate, fino a cinque minuti prima, nella prima o seconda fattispecie… e si sono svegliate troppo tardi, e al solito pensano che il problema sia altrui, del fatto che non trovano uomini seri e disposti ad impegnarsi. Non so voi, ma io se una dopo tre appuntamenti inizia a parlarmi di figli preparo un nuovo articolo per la categoria pazze… la frase tipica? “Tu quante storie hai avuto, e come mai sono finite?” non mi psicanalizzate…
…ok, mi sono abbandonato ad un po’ di sano maschilismo, lo ammetto. Datemi spunti per un “quello che le donne non dicono”, incliti lettrici, o ulteriori spunti per un “quello che gli uomini non dicon odavvero”, e vi offrirò tutto il diritto di replica del mondo!