Chiedo umilmente scusa per la qualità dell’immagine fatta col vociofono, ma del resto le due fotocamere digitali che avevo restano tutte a Gamma (gliele ho regalate io, sono sue) mentre io posso portarmi via le mie due iniziali da appendere al portachiavi.
Veniam repente al titolo: “dilemmi esistenziali”
considerate che io passo sotto questo cartello praticamente tutti i giorni. E tutti i giorni ci metto un po’ a scegliere da che parte andare, per poi dirigermi con passo incerto alla porta di fronte (tertium datur, per fortuna!) che recita, molto simbolicamente, “maniglione antipanico”. Tutti i giorni ho il mio piccolo grande momento di down, e ringrazio gli dei di ogni cielo quando è soltanto uno.
Nota a latere se il secondo cartello non si legge bene: SPDC sta per “servizio psichiatrico – diagnosi e cura”
Pingback: Single a trent'anni… e adesso? » Scelte difficili…
Questa immagine è una straordinaria metafora della vita…
Mi fa piacere sapere che anche tu hai diviso “equamente” il capitale di coppia:o)
Al tempo lui prese la macchina ed io il gatto (e non era nemmeno delle nevi)con
la lettiera e mezzo sacco di sassolini :o)) Sono troooooooooppo accomodante che
vuoi farci…
Quanto alla foto, la scritta mi inquieta e non ti nascondo che in un certo
periodo della vita anch’io ho preso in considerazione l’alternativa… Ma ho
usato anch’io il maniglione antipanico che nella fattispecie si chiamava Zoloft
(più antipanico di così) :o)
C’è sempre una terza via: uno psicologo, se serve 😉
Lo psicologo lo faccio scappare urlando, mi sa
lipo, la mia divisione è equa come la tua. Lei prende i mobili, le stoviglie, la biancheria. Io mi porto via il computer (che mi ero pagato io, del resto) e la scrivania in cui è sopra.
La psicologia è un genere di conforto che non si nega a nessuno.
Per questo la si trova distribuita alla meglio ad ogni angolo di strada (rubriche di sessuologia sui giornali, consigli della posta del cuore, insomma, due pacche sulle spalle sono di default per tutti), come la droga. O la prostituzione.
L’importante è rendersi conto che tra l’obitorio e il centro di igiene mentale c’è sempre una terza via che è quella del non fidarsi.
@Singleatrentanni:
Quindi a te il duro compito di scrivere e il materiale per farlo. A lei i tegami.
@singleatrentanni, non credo proprio 😉 Valerio Di Stefano, grazie per aver contribuito ulteriormente a denigrare una categoria che ha tanti professionisti seri che fanno bene il proprio lavoro
@Valerio Di Stefano, risparmiami i soliti discorsi triti e ritriti: se i professionisti seri non sono noti, è solo perché i cialtroni si mettono in mostra molto di più. Chissà come mai.
xlthlx, non credo che Valerio denigrasse gli psicologi professionali, quanto piuttosto il mercimonio della psicologia da due soldi che si trova ovunque. Anche nei miei scritti, temo, perchè psicologi in fondo lo siamo un po’ tutti, a seconda delle nostre sensibilità ed esperienze di vita.
Me lo auguro 😉 Nei tuoi scritti no, dai, almeno, a me non è sembrato