“ma figurati se io…”

Sono grato al buon Bongio per questo spunto su un vecchio post, in cui enuclea con delicatezza un problema alla base di molte coppie e, ve lo dico con franchezza, alla base di molte singletudini.

Il “figurati se io”, vero anatema in grado di distruggere coppie con un grande potenziale… con un semplice giochino da bambini, che si spiega all’asilo, ma diventa difficile da comprendere se praticato da adulti. Il “figurati se io”, ossia la perversione ultima (altro che stanza delle punizioni!) del “do ut des”, un modo di intendere l’amore che stride in modo importante con la mia teoria della “coppa vuota“.

“Figurati se io lo chiamo per primo. Mi deve cercare lui/lei!”

“Figurati se faccio il primo passo per riconciliare questa discussione. Ho ragione, si deve muovere lui/lei!”

Sono tutte frasi che nascono da uno stesso concetto, da una sorta di “idea socratica” dell’egoismo, e si possono declinare in mille situazioni della vita… ma sono figlie dello stesso modo di concepire i rapporti, di chi si pone su un piedistallo e “elargisce dietro compenso”, dove il compenso sono energie, attenzioni, alle volte umiliazioni o sacrifici non dovuti, e l’elargizione è semplicemente della propria persona. In pratica – e perdonatemi il raffinato francesismo – è un comportamento tipico delle puttane emotive: tu mi dai, io mi do’ (e ovviamente si paga in anticipo), ma senza che ci siano coinvolti dei soldi. Solo le tue energie, il tuo amor proprio, la tua dignità, te stesso. Non la tua busta paga.

Mi perdonerete un accenno di maschilismo, ma temo che questo comportamento sia più femminile che maschile, con le donne più “viziate” dai primi 15 anni della loro vita relazionale in cui avevano il coltello ben saldo dalla parte del manico, erano loro che sceglievano sempre e comunque.

Quando le donne passano i 35, la bellezza fisica scema, l’orologio biologico rintocca campanelli pesanti, l’approccio della coppia passa dal “me l’ha data” al “siamo stati insieme”, perchè c’è una diversa maturità e una diversa prospettiva. E le donne che restano ancorate a questa figura sono destinate a rimanere al palo, a meno che non trovino un uomo molto paziente o molto “bovino”.

12 thoughts on ““ma figurati se io…”

  1. Questo post mi ricoda molto qualcosa di qualche tempo fa 😀

    Ma figurati se io lo chiamo, vediamo se per una volta mi cerca lui! 😀
    Ricordi?

    Certo è vero, se ho voglia di sentirlo/la lo chiamo, ma dopo un po’ quando sono solo io quello/a a chiamare, il dubbio che l’altro/a non abbia voglia di sentirci sorge spontaneo!

    E quindi che si fa?
    Si ricade in questo gatto che morde la coda, e stiamo male perchè infondo infondo siamo tutti masochisti 😀

  2. “infondoinfondo siamo tutti masochisti”

    Parla per te: io sono dal lato giusto della frusta 😛

  3. E beh, ma si fa così? Roba che uno passa di qui per vedere se c’è qualche novità e invece… guarda che può essere causa di infarti, sai? Che poi non è mica bello. Si avverta, diamine, almeno uno si prepara. Ad ogni modo, grazie: non me l’aspettavo.

    Riguardo il post, non posso che ribadire quello che mi era parso di intuire. Non solo l’egoismo prende il posto della comprensione, nei periodi di maretta, ma può addirittura esserne la causa. Se avessi un amico, un buon amico, e sapessi di un malinteso con lui, sarei il primo a desiderare di chiarire. Ci starei male, al pensiero di non parlargli più per una sciocchezza del genere. Non c’è orgoglio, nell’amicizia. C’è voglia di capire, di appianare, riconciliare. Cosa strana, l’amore. E pensare che è la calamita che più ci avvicina a un altro essere umano. (Davvero dici che dai 35 cambia?)

  4. Bongio, la fattura del cardiologo puoi mandarmela senza problemi 😛 scherzi a parte, mi hai dato un bello spunto e ti ringrazio, per questo e quelli che mi darai in futuro.

    Circa il tuo intervento, hai ragione: molte persone vedono l’amicizia in modo diverso dall’amore, sfatando il mito che “amore = amicizia più sesso, shackerati insieme”. Le stesse donne che si “calano dall’alto” magari passano ore al telefono con le amiche perchè hanno sentito una sfumatura diversa nella voce e “si preoccupano”.

    Nell’amore talvolta c’è confronto, spesso c’è scontro, e molto spesso nelle coppie c’è un alpha e un beta, proprio come nei branchi di lupi. Nell’amicizia, che è un rapporto più lasco, non sentiamo il bisogno di ribadire la nostra insicurezza creando spazi e ruoli distinti, proprio perchè siamo meno minacciati.

    Ti confermo: verso i 35 virano :)

  5. Io mi sono sempre “bullato” di avere le “spalle larghe”, per cui ho sempre fatto la “prima mossa” in qualsiasi caso, anche solo per chiedere “cazzo vuoi?”.

    E’ un po’ come Rocky mentre prende i pugni di Apollo Creed e si autoconvince che “non fa male”, anche se l’occhio è pesto e il paradenti sta saltando, alla fine ti fa finire il match in piedi, perchè tutte le relazioni, anche quelle più salde e durature (se non vitalizie), sono una scazzottata, alle volte più tecnica e con meno colpi, alle volte più spettacolare con molti più pugni e sangue.

    Lo so che sembra una massima zen (scusate il francesismo) “del cazzo”, ma io l’ho sempre vissuto così, davvero.

    Cordialità

    Attila

  6. Sai che c’è, anche? C’è che un amico non ha bisogno di vederti, a un amico non devi telefonare tutti i giorni o parlare per minimo 30min/gg sennò vuol dire che “ce l’hai con me”. Un amico è uno che è senza pretese. Restate amici anche se fate un mese senza contatti, e nessuno si sogna di dire che lo fai perché non te ne frega niente dell’altro. E’ questo che fa la differenza. Nella amicizia tutto ciò che dai è un di più, nell’amore se non sei sempre al massimo o ti permetti di non aver voglia mezza volta sei il solito cinico menefreghista.

  7. (facciamo che faccio finta di non aver visto tutti i maschilismi sopra) Il “figurati se io” lo diceva sempre il mio ultimo ex, un trentenne, appunto. Guarda caso è un ex 😉

  8. Sono ufficialmente un amico del Bongio. Sono uno di quelli che non ti chiamano nemmeno per il tuo compleanno; di quelli che se anche sono a casa a guardare il muro che si asciuga, se non gli va al tuo compleanno manco ci vengono, anche se sanno che magari saresti contento della sorpresa. Sono un suo amico. Di quelli che se non li senti da 4 anni, allora vuol proprio dire che ti stimavano a bestia. Sono uno di quelli di “nessuna nuova, buona nuova”. Sono un amico del Bongio perché condividiamo interessi e passioni, pensieri e attriti quando vogliamo, per come vogliamo. Ad una persona a cui ho tenuto moltissimo avevo provato, vanamente, a far capire quanta bellezza ci può essere in un rapporto del tutto slegato da “figurati se io” o da “e tu cosa mi dai in cambio?”.

    Jovanotti cantava “mi fido di te: cosa sei disposto a perdere?”. Nell’atto della fiducia, e io direi dell’amore – a questo punto – c’è sempre il rischio di perderci qualcosa, di non essere del tutto controbilanciati (altrimenti D’Annunzio non avrebbe potuto parlare di favole belle, ma questa è un’altra storia). E allora che cosa vogliamo fare? Rinunciare ad amare? Rinunciare alla nostra stessa esistenza?

    Urge corso di recupero per figuratiseiotrici.

  9. Valerio, per ogni masochista esiste almeno un sadico. Se non addirittura il famoso sadico della barzelletta.

    Bongio: è vero, abbiamo detto la stessa cosa. Un rapporto di amicizia – anche con sesso diverso dal tuo, eh? – è più lasco, più soffice, mette in discussione le cose vere e tralascia le quisquilie. Ho amici che non ho sentito per due, tre anni, amici GRANDI, e appena li ho ritrovati siamo partiti da dove avevamo interrotto, anzi, ancora oltre. Provati a fare la stessa cosa con una donna, e lo vedi dopo due giorni di “mancate attenzioni” che fine che fai :)

    xlthlx: hai fatto bene a renderlo un ex :) quali maschilismi? 😉

    Cyrano: sei un amico in un senso molto maschile del termine. E magari io ci resteri male se tu non venissi al mio compleanno, ecco. Anche perchè sicuramente mi farebbe piacere averti intorno. Se fossi il bongio, ovviamente.
    La fiducia VA data. Altrimenti è assolutamente inutile stare a perdere tempo con un partner: per il sesso ci sono i/le professioniste del mestiere, se uno si cerca un compagno è per costruire qualcosa, e se non sei in grado di dare fiducia sprechi assolutamente il tuo tempo, e quello di chi ti sta vicino. Pero’ se hai tra le mani una figuratiseiotrice, temo che non bastino secchielli d’amore e temperanza a riempire quello che è, a tutti gli effetti, un CRATERE emotivo.

    E grazie di essere capitato da queste parti, spero di vederti piu’ spesso :-)

    sa30a

  10. Concordo sul cratere emotivo 😀 Però ecco, insisto sul concetto: la cosa si può tranquillamente applicare a tutte le persone, indipendentemente dal sesso.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.